FAQ Laboratorio

Impianti di filtrazione domestica: sono necessari?

Per esperienza diretta si nota che molti consumatori, nel dubbio tra acqua del rubinetto e minerale, scelgono di installare in casa un filtro di depurazione. Senza entrare nel merito della libertà di scelta occorre sottolineare che tali apparecchi “spesso tendono a peggiorare l’acqua, addolcendola troppo e talvolta diventando sede di proliferazione batterica”: dato rilevato da un test di “Altroconsumo”, prelevando 18 campioni d’acqua del rubinetto prima della filtrazione e dopo il trattamento, confrontandone la qualità e piu’ volte riscontrato anche dal nostro laboratorio.

L’acqua che arriva nelle nostre case è potabile. E allora perché installare un depuratore? Forse dovremmo scrollarci di dosso alcuni luoghi Comuni. Innanzitutto non è vero che la durezza dell’acqua sia sempre un danno per la nostra salute, come già detto in “Quando l’acqua è calcarea, fa male alla salute?”. Alcuni filtri addolciscono troppo l’acqua, facendola scendere al di sotto del limite di durezza indicato per legge: si toglie un problema (acqua incrostante) creandone uno nuovo (acqua aggressiva). E l’utilizzo di questi filtri rischia, se la manutenzione non viene svolta come si dovrebbe, di incentivare l’accrescimento di carica batterica.

Se prendiamo poi in considerazione l’ambiente, anche se non si utilizzano più bottiglie di plastica, Altroconsumo fa notare come questi impianti per ottenere un litro di acqua filtrata ne utilizzino più del doppio (considerando i cicli di contro lavaggio dei filtri).

Poniamoci inoltre la domanda se, dall’applicazione in casa di questi filtri, il nostro budget familiare ne trarrà realmente un vantaggio. Bevendo l’acqua del rubinetto, una famiglia tipo (tre persone) spende all’incirca 1 euro all’anno (costo totale di circa 1000 litri di acqua); per il costo medio degli impianti di depurazione, manutenzione compresa, si parla di qualche migliaio di euro.

Nel caso si decidesse comunque di installare un impianto domestico, e di farlo seguendo la prassi corretta, si ricorda che:

  • Esiste il D.M. n. 25 07/02/2012 - Disposizioni tecniche concernenti le apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano.
  • Tale Decreto stabilisce che sono ammessi solo i trattamenti che consentano di rispettare i limiti previsti dal D.Lgs vigente in materia di acque destinate al consumo umano.

Per approfondire l'argomento è possibile consultare le "Linee guida per l'informazione sulle apparecchiature per il trattamento dell'acqua destinata al consumo umano" (Rapporti ISTISAN 15/8) al seguente link

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Acqua di Rubinetto e Acqua Minerale: una scelta libera e consapevole

 

La qualità dell'acqua potabile delle nostre zone è buona: non ci sono motivi fondati per ritenere l'acqua minerale più salutare. Ciò non significa che l'acqua in bottiglia non sia di buona qualità. Stimare, tuttavia, eccessivamente l'acqua minerale è poco ragionevole, tanto quanto diffidare dell'acqua dell'acquedotto, rigidamente e regolarmente controllata sotto il profilo igienico. Bere una o l'altra è una scelta soprattutto di gusto, legata al sapore ed eventualmente alla voglia di bollicine. Se, da un lato, la pubblicità incalza e invoglia, presentandoci l'acqua minerale sempre meno come una bevanda che serve ad accompagnare il cibo e sempre più come una fonte di salute e addirittura di bellezza, dall'altro, essendoci invece scarsa o pressoché alcuna informazione sulla qualità dell’acqua che esce dal rubinetto di casa, si è naturalmente portati a pensare che questa non abbia nessuna delle proprietà vantate dalle acque in bottiglia e la si guarda con sospetto.
È forse opportuno fornire qualche notizia in più per renderci consumatori informati. Innanzitutto va evidenziato che le acque destinate al consumo umano (acqua del rubinetto) e le acque minerali sono regolamentate da differenti normative:
Acque destinate al consumo umano: D.Lgs n.31 del 2 Febbraio 2001- Recepimento direttiva 98/83 CE (e successivo D.lgs n. 27 del 2 Febbraio 2002).
Acque Minerali: Decreto 29 Dicembre 2003 - Attuazione direttiva 2003/40 CE (D.M. n. 542 del 12 Novembre 1992 e ss md.)Mentre, in precedenza, il divario tra i limiti previsti per l’acqua di rubinetto e l’acqua minerale erano decisamente sbilanciati (più restrittivi per l’acqua potabile) possiamo notare che oggi, come si evince dalla tabella successiva, i valori limite sono per lo più paragonabili:

 

Parametro

u.d.m.

Acque Potabili

Acque Minerali

Antimonio

µg/l

5

5

Arsenico

µg/l

10

10

Bario

mg/l

n.p.

1

Boro

mg/l

1

5

Cadmio

µg/l

5

3

Cianuro

µg/l

50

10

Cromo

µg/l

50

50

Fluoruri

mg/l

1.5

5*

Manganese

µg/l

50

500

Mercurio

µg/l

1

1

Nichel

µg/l

20

20

Nitrati

mg/l

50

45**

Nitriti

mg/l

0,5

0.02

Piombo

µg/l

10

10

Rame

mg/l

1

1

Selenio

µg/l

10

10

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Perché è opportuno risparmiare l’acqua del rubinetto?

Nella nostra zona disponiamo, generalmente, di quantità di acqua sufficienti all’alimentazione dei nostri acquedotti. Non dimentichiamo però che solo il 2% delle precipitazioni va ad alimentare le falde acquifere e può essere sfruttato per l'acqua potabile. Sul costo dell'approvvigionamento idrico incide la quota relativa alla realizzazione di infrastrutture per portarla fino al rubinetto di casa nostra: l’acqua infatti è un prodotto della natura… ma non inesauribile, almeno con le caratteristiche necessarie al consumo umano.
Risparmiare acqua è quindi necessario. Utilizziamo, senza sprechi, la nostra acqua potabile che è un’ottima risorsa del nostro territorio.
Non dimentichiamo però la valenza “culturale” della “protezione qualitativa” delle falde acquifere per fare in modo che l'acqua non venga inquinata e non richieda quindi trattamenti successivi per poterla utilizzare a scopo potabile.
Se avessimo sempre ben presente che l'acqua è un alimento e che, ancora oggi, in moltissime parti della Terra scarseggia, avremmo maggior consapevolezza che non dovremmo sprecare l'acqua anche per motivi “etici” usandola con attenzione.

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Quando l’acqua è calcarea, fa male alla salute?

L'acqua è un ottimo solvente. In natura scorre sul terreno, sulla ghiaia e attraverso il sottosuolo arriva alle falde. Così facendo si arricchisce di preziosi minerali tra i quali carbonato di calcio e magnesio, meglio noto come calcare.
Maggiore è la quantità di calcare che l'acqua raccoglie e maggiore è la sua durezza. Questo non compromette la qualità dell'acqua dal punto di vista sanitario. Salvo particolari patologie infatti, il calcio contenuto nell’acqua è quello più facilmente assimilabile e non è corretta l’associazione, che spesso viene spontanea acqua calcarea – calcoli renali: studi recenti hanno oltretutto rilevato che un’acqua calcarea ha un effetto protettivo nei confronti dell’insorgenza di malattie cardiovascolari.
L'acqua calcarea può essere causa di problemi agli impianti domestici: troppo calcare nell'acqua diventa problematico quando abbiamo contatto con sostanze alcaline (come i saponi) oppure quando l’acqua viene riscaldata . Infatti in questi casi il calcare forma incrostazioni. Ne sono spesso colpiti i boiler, le lavatrici, i soffioni della doccia e le tubazioni dell'acqua calda.
In questi casi bastano piccoli accorgimenti, come il dosaggio di detersivo adattato alla durezza dell'acqua, ed una adeguata manutenzione degli elettrodomestici che può essere condotta anche con l’installazione di piccoli anticalcare magnetici (acceleratori ionici) che non variano la concentrazione di calcio presente ma rendono il deposito di carbonato di calcio meno compatto e quindi più facilmente asportabile dal flusso idrico stesso.

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Come si considera l’acqua in funzione della concentrazione di calcio e magnesio?

In genere, le acque vengono classificate in base alla loro durezza, espressa in gradi francesi (°F) come segue:

  • fino a 7 °F molto dolci
  • da 7 °F a 14 °F dolci
  • da 14 °F a 22 °F non dure (o mediamente dure)
  • da 22 °F a 32 °F discretamente dure 
  • da 32 °F a 54 °F dure
  • oltre i 54 °F molto dure

Spesso, oltre che ad essere espressa in gradi francesi (°F o F) la durezza viene espressa in gradi tedeschi (DH). Per ottenere il valore di durezza in gradi tedeschi occorre moltiplicare il valore espresso in gradi francesi per 0,56. (1 DH = 1,79 FH o °F).

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Cosa sono Sodio e Potassio? Quali sono le loro proprietà?

Il sodio è un elemento molto diffuso in natura, si trova infatti in tutte le acque potabili e in tutti gli alimenti. Si ritiene che il fabbisogno giornaliero di un adulto si attesti attorno ai 500 mg (provenienti dalle diverse fonti di esposizione).
Anche il potassio è un elemento estremamente diffuso in natura e rappresenta uno dei minerali più importanti per il nostro organismo. L’uomo non è in grado di sintetizzarlo autonomamente per cui deve essere introdotto tramite la dieta.
Mediamente la sua assunzione tramite l’acqua e l’alimentazione (frutta, verdura e legumi) è sufficiente a garantire l’apporto giornaliero necessario.
Sodio e potassio svolgono funzioni essenziali per il nostro organismo regolando il bilancio idro-salino per mantenere costante il volume di sangue circolante e la pressione arteriosa.

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Come è possibile ridurre le incrostazioni di calcare?

È possibile ridurre la formazioni di incrostazioni calcaree anche con alcuni accorgimenti

  • Ridurre la temperatura dell'acqua calda a 60°.
  • Evitare il ristagno dell'acqua in alcuni punti dell’impianto domestico: prelevare acqua regolarmente da tutti i rubinetti. Se l’abitazione è rimasta vuota a lungo, far scorrere l'acqua per un po' prima di utilizzarla, cominciando con quella fredda e poi quella calda.
  • Lavatrice: osservare le indicazioni relative alla regolazione in base alla durezza dell'acqua riportate sul libretto di istruzioni e utilizzare la quantità corretta di detersivo.
  • Macchine per il caffè: utilizzare il decalcificante consigliato dal produttore.
  • Lavastoviglie: i decalcificanti sono superflui. Tutti gli apparecchi dispongono di regolatore e scambiatori di ioni :per questo motivo è necessario aggiungere periodicamente del sale.
  • Le incrostazioni di calcare sui rubinetti e sul lavandino si eliminano nel modo migliore con dell'aceto diluito o con un uso moderato dei prodotti attualmente in commercio come anticalcare.
  • Manutenzione: una manutenzione regolare consente di ridurre i costi delle riparazioni.
  • Per gli amanti del tè: l'acqua dura non è molto apprezzata. Tuttavia anche l'acqua dura può essere ben utilizzata per il thè con un piccolo trucco: basta far bollire l'acqua due o tre volte con bollitore aperto. In tal modo il calcare si deposita (il pentolino puo’ tranquillamente essere scrostato successivamente con una piccola quantità di aceto).
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