Ci siamo. Partiranno la settimana prossima i lavori di BrianzAcque per la cantierizzazione dell’attesa vasca volano alla frazione Roccolo. Un’importante opera anti-allagamento che va ad aggiungersi a quella “gemella” di Val Fazzola, realizzata due anni fa. La funzione del nuovo invaso, dotato di un volume di 16 mila metri cubi, è quella di laminare le acque di piena del Rio Molgorana che provengono dai comuni di Camparada, Correzzana e Casatenovo per poi rilasciarle gradualmente quando l’ondata di maltempo sarà terminata. L’intervento è stato illustrato in tutti i suoi dettagli nel corso di un’assemblea pubblica che si è svolta nelle Scuderie di villa Borromeo. Quasi 2 milioni il costo dell’infrastruttura, di cui uno finanziato da Regione Lombardia e la restante parte da Ato (Ambito Territoriale Ottimale) di Monza e Brianza con i fondi provenienti dalla tariffa del Sistema Idrico Integrato. Secondo le stime del settore Progettazione e Pianificazione della monoutility dell’idrico brianzolo, che ha effettuato le indagini e messo a punto il progetto, i lavori, ai confini di Arcore con Usmate, avranno una durata di nove mesi e si concluderanno nel giugno 2020. La presentazione della nuovo invaso del Roccolo è stata in realtà anche l’occasione per affrontare a tutto tondo il tema del mutamento climatico, del riscaldamento globale, degli effetti impattanti sui territori e sulle popolazioni, delle azioni e delle politiche di adattamento intraprese e da intraprendere. Non fa eccezione la Brianza, zona tra le più urbanizzate e cementificate d’Italia, alle prese con problemi di esondazioni e allagamenti dovuti a piogge sempre più intense e concentrate in poco tempo che si riversano in fognature non concepite per accogliere masse di acque meteoriche di portata così consistente. “Quasi metà dei comuni brianzoli soffre di queste criticità – ha rivelato il presidente e Ad di Brianzacque, Enrico Boerci - Noi, rifiutando una logica emergenziale, abbiamo individuato le vasche volano quale antidoto su cui investire per far fronte al climate chance. Sette sono in funzione, una è in dirittura di arrivo e tre in avvio con un obiettivo finale: toccare quota 150. Come avvenuto ad Arcore, è però necessaria un’alleanza virtuosa tra tutti gli enti coinvolti e su più fronti, solo così facendo squadra si affrontano e si vincono le sfide, comprese quelle di dar vita a un green new deal ”. Un concetto sui cui è intervenuto anche Davide Fossati, dirigente dell’unità organizzativa difesa del Suolo di Regione Lombardia: “La Regione ha da tempo elaborato strategie di adattamento al cambiamento climatico tenendo come riferimento due parole chiave, una è laminare, l’altra è gestire. Un altro apporto di grandissima importanza è rappresentanto dal regolamento varato per il rispetto dei principi di invarianza idraulica e geologica delle acque meteoriche non contaminate, che detta una nuova disciplina per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni di quelle esistenti e per le infrastrutture stradali”. Sull’unione che fa la forza e la differenza è intervenuta anche il Sindaco di Arcore Rosalba Colombo, promotrice della serata e presente in sala con l’assessore ai Lavori Pubblici, Fausto Perego: “Dopo le due alluvioni del luglio e del novembre 2014 con la città invasa da due metri d’acqua, abbiamo detto basta. Abbiamo chiamato a raccolta più soggetti e iniziato a realizzare una serie di interventi a protezione della territorio e delle persone. Dopo la vasca di Val Fazzola che ha dimostrato di funzionare alla perfezione, adesso diamo il via ad un secondo invaso, necessario per garantire a tutti gli abitanti di Arcore una percentuale di sicurezza maggiore”. Nella progettazione dell’opera si è tenuto conto dell’inserimento della stessa in un contesto ambientale ottimale con percorsi a fruibilità ciclabile e collinette relax artificiali.
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