Prendendo a prestito il gergo calcistico, si potrebbe dire che il laboratorio di BrianzAcque si è aggiudicato la “stella”. Nel 2019, per il decimo anno consecutivo, il Settore analisi di H2O della monoutility dell’idrico brianzolo, ha ottenuto l’accreditamento. L’esito positivo della verifica, è il risultato della visita ispettiva di ottobre, condotta da Accredia, Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008 (https://www.accredia.it/documento/regolamento-ce-n-7652008) per attestare, tra i vari aspetti, la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità dei laboratori di prova.
La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dal Presidente e Ad di BrianzAcque, Enrico Boerci: “Un altro splendido regalo di Natale, che va a premiare una delle eccellenze aziendali e che ci riempie di orgoglio. L’accreditamento ha un valore importantissimo perché garanzia di qualità del processo analitico e di sicurezza della qualità dell’acqua che distribuiamo ai cittadini. Professionalità, efficienza, innovazione tecnologica, partnership con un ente di ricerca scientifica quale l’IRSA - CNR e alcune Università, ci spronano a far sempre meglio e a lavorare fin d’ora proiettati verso la conquista della seconda stella”.
E’ ininterrottamente dal 2010, dallo stesso anno in cui è stata istituita Accredia, che i laboratori pubblici di BrianzAcque possono fregiarsi dell’ambito “riconoscimento”. Quest’anno, la visita di sorveglianza ha avuto maggior valenza perché è stata effettuata la transizione della UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 alla UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 sia per le analisi chimiche che microbiologiche effettuate su acque destinate al consumo umano, acque reflue e di piscina. Nell’arco dei due lustri, sono stati accreditati 33 metodi di analisi, che riguardano complessivamente 80 parametri analitici. La visita di sorveglianza è annuale ed il certificato ha scadenza quadriennale, in concomitanza con il rinnovo del Team Ispettivo.
“Per perseguire e mantenere l’accreditamento- spiega il direttore dei laboratori, dr. Alberto Sala- è necessario un importante lavoro di confronto e verifica continua dell’attività analitica che, oltre ai laboratori coinvolge alcune strutture aziendali, con il fine di integrare e armonizzare le modalità operative e gestionali. Periodicamente, partecipiamo a test di confronto dei risultati analitici con una rete di altri laboratori a livello nazionale ed internazionale”.
L'accreditamento rappresenta inoltre il riconoscimento formale della correttezza del personale addetto ai controlli.
Nel settore analisi di BrianzAcque lavora un team di 14 tecnici specializzati. Nel 2018, sono stati analizzati circa 13.000 campioni di varie matrici per un totale di oltre 250.000 determinazioni analitiche mediante l’impiego di apparecchiature sempre più sensibili di ultima generazione.
Andando oltre il ruolo di gestore del SII (Servizio Idrico Integrato) già dal 2015, con un approccio del tutto innovativo e grazie all’attività congiunta con IRSA -CNR, il laboratorio è impegnato nella ricerca dei microinquinanti emergenti, sostanze non ancora regolamentate o in fase di integrazione legislativa. E’ importante valutare la presenza o meno di questi composti che rappresentano un rischio potenziale per l’ecosistema e la salute umana. In questi anni, i tecnici dei laboratori e i ricercatori hanno concentrato e intrecciato la loro attività di analisi su prodotti utilizzati in modo massivo nella vita quotidiana: farmaci ad uso umano e veterinario, distruttori endocrini, prodotti per la cura personale, detergenti e loro prodotti di degradazione. Fortunatamente, nelle acque del territorio della Brianza, queste sostanze si sono rivelate un “non problema”. Attualmente, è in fase di avvio un nuovo filone di studi per la ricerca di microparticelle, le famigerate microplastiche, di cui spesso sentiamo parlare soprattutto in relazione all’inquinamento di acque superficiali, fiumi, laghi, mari e che, con un impegno suppletivo rispetto a quanto richiesto con i normali controlli, BrianzAcque vuole essere certa di poter escludere dalle acque di falda utilizzare per l’approvvigionamento idrico.